L'Alchimia delle Parole

La Valle dell'Arcobaleno, uno dei miei primissimi lavori...

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Misuzu
view post Posted on 28/4/2007, 21:13




Salve a tutti!

Anche se sono nuova eccomi qui a postare! Spero di avere ben capito dove POSSO postare i miei racconti nel caso mi sia sbagliata le admin me lo faranno notare ma chiedo clemenza.....

questo racconto é uno dei primi che ho scritto..... spero che qualcuno lo legga!! image l'ho scritto anni fà per cui non é uno dei miei lavori migliori ........

PROLOGO


“Grave incidente in periferia,” riportava un noto giornale di un’omonima città americana, “padre di famiglia perde la vita, la madre è in coma, unica illesa la figlia quindicenne.” Sono trascorsi ormai due anni.


Era un giorno come un altro a “Rainbowl”, una di quelle giornate in cui la fitta pioggia improvvisa coglie impreparati gli sprovveduti turisti, all'uscita da scuola degli studenti, solo uno corre a perdifiato con la cartella sulla testa, imprecando per la singolarità di quel clima che, a volte lo coglieva ancora impreparato. La peculiarità di Rainbowl, come dice il suo nome, erano gli splendidi arcobaleni che comparivano dopo gli acquazzoni che, in primavera e in inverno si scatenavano improvvisamente, abbattendosi sulle vicine colline. D’improvviso smise di piovere e, immancabilmente l’arcobaleno comparve, come un ponte che collegava la cima della collina al fondovalle; il ragazzo imboccò il vialetto d’accesso della sua casa. Era una villetta bianca con un piccolo giardino, accanto alla sua ce n’era un’altra più grande dal tenue color lilla disabitata ormai da anni, i vecchi proprietari, un’anziana coppia, erano deceduti anni prima e da piccoli lui e i suoi amici, giocavano a sfidare gli immaginari fantasmi della misteriosa villa.

Quel giorno però, un camion rosso di una ditta di traslochi sostava davanti al vecchio edificio, sua madre, una donna di 35 anni, con i capelli raccolti da un fermaglio che quel giorno indossava una vecchia tuta, stava parlando con qualcuno appena dietro al camion. Quando si fu avvicinato a sufficienza vide una donna alquanto singolare: i suoi lunghi capelli color lilla erano legati in una morbida coda, gli occhi del medesimo insolito colore erano rivolti verso sua madre e la sua carnagione era così bianca, da sembrare neve, in tutti i suoi 17 anni di vita non aveva mai visto una donna così particolare, pareva quasi la fata di una qualche favola. Quando fu dinanzi alla staccionata, sua madre lo scorse e lo chiamò facendo ampi cenni con la mano, come se fosse stato lontanissimo e non a qualche metro di distanza.
Non appena ebbe raggiunto le due donne, la madre gli presentò la loro nuova vicina: “Questa é la signora Selene, lei e sua figlia Senna vengono dal Charlise e da oggi saranno le nostre vicine.” Disse giuliva come non mai. Una figlia? Si domandò David guardandosi attorno perplesso, quando, un rumore proveniente dall’ interno del camion lo fece trasalire improvvisamente.
“Senna? Va tutto bene? Vieni a salutare i nostri vicini!” disse verso il camion la giovane donna.
“Mamma non so se te ne rendi conto, ma abbiamo un sacco di roba da scaricare e, ……” disse una voce cristallina, mentre una macchia di capelli simili a fili d’oro usciva dal groviglio di scatoloni, seguito dal resto del corpo di Senna;e che corpo! Pensò David mentre osservava la sua nuova vicina: i lunghi capelli biondi le scendevano fino alla vita, il corpo esile e dalla pelle bianca come quella della madre, i suoi bellissimi occhi dello stesso colore del cielo nuvolo erano ora voltati verso di loro, con un’espressione di vergogna.

“Scusatemi! Non sapevo che mia madre stesse parlando con qualcuno.”
“Non preoccuparti, guarda che non hai fatto niente di male.” Disse sua madre, poi Senna li raggiunse e strinse loro la mano: “Ciao, io sono Senna piacere!”
“E io David, piacere mio!”.

Da queste semplici parole ebbe inizio una storia, la storia che adesso vi narrerò.

Edited by kurumi78 - 28/4/2007, 23:55
 
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kurumi78
view post Posted on 28/4/2007, 23:00




bello, bello, bello!!!!

scusa ma talmente presa dalla lettura che ti ho fatto 2 ritocchini!!!
sembrava tragica la storia da come è iniziata, ma dai pensieri di David si capisce invece che è una storia molto frizzante!!!

10+ per la scelta dei colori, il Lilla è il mio preferito

aspetto il seguito!!!
 
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Misuzu
view post Posted on 29/4/2007, 19:24




Eccomi di nuovo qui.... :D

comincio a postare un novo capitolo ....

Capitolo 1


David era in camera sua sdraiato sul letto, gli occhi spalancati: la luce della luna si rifletteva pallida attraverso la finestra, stava ripensando agli ultimi avvenimenti, a Senna. Da domani sarebbero stati compagni di classe, erano andati subito d’accordo, ma c’era qualcosa di lei che gli sfuggiva, qualcosa
che cercava di nascondere; si rigirò nel letto: la cosa non lo riguardava, del resto ognuno ha i suoi segreti e anche lui aveva i propri. La mattina seguente s’alzò di buon’ora , uscì di casa e trovò Senna
ad aspettarlo, i suoi capelli biondi splendevano nella luce del mattino: “ Ciao, sei pronta per il primo giorno di scuola?” le domandò “ Certo!” rispose Senna tranquillamente, anche se in realtà era
piuttosto agitata. Si ripeté convulsamente di restare calma, forse questa volta sarebbe andato tutto
bene.

Appena entrati a scuola furono accolti dal vociare allegro degli studenti, tutti salutarono David e osservarono curiosi la bella ragazza che lo seguiva. Appena entrati in aula Senna si avvicinò alla cattedra, mentre David prendeva posto. Dopo aver scambiato due parole, il professore si alzò e presentò nuova alunna, tra i banchi si diffuse un mormorio eccitato e curioso; Senna sapeva bene
che tutti la stavano osservando, la stavano giudicando.

Non sperava di fare loro una buon’impressione; ma almeno una discreta impressione!
“E’ la prima impressione quella che conta di più!” pensò rivolgendo a tutta la classe quello che sperava sembrasse un sorriso radioso. Tutto si svolse nel migliore dei modi e, Senna fece amicizia con i suoi nuovi compagni di classe; usciti di scuola David e Senna si avviarono verso casa, salutandosi davanti alla porta d’ingresso. Dopo aver terminato i compiti David si recò a sbrigare alcune commissioni nel centro della cittadina, soffermandosi sorpreso di fronte ad un negozio di: “ Flowers and Chocolate ”.
Era più che sicuro che, fino al giorno prima quel negozio non fosse mai esistito. Oltre i vetri delle finestre scorse Senna e la signora Selene spostarsi con aria affaccendata da una parte all’altra del locale, con in mano recipienti e attrezzi da cucina. Ad un certo punto Senna lo notò, lo salutò con la mano e fece un cenno alla madre, dopo qualche secondo aprì una porta semi distrutta e lo fece entrare: “ Si può sapere cosa state facendo?” domandò “ Questo è il nostro negozio, la mamma l’ ha comprato ancora prima che ci trasferissimo!” rispose giuliva Senna, “ Venderete davvero fiori e cioccolata?” “ Esatto! La mamma si occuperà delle piante, mentre io penserò alla cucina, ti va di assaggiare qualcosa?” “Eccome!”, e così David rimase ad aiutare le due fino all’ora di cena, e s’impegnò a farlo anche nei giorni seguenti.

Tornato a casa si domandò come avrebbe fatto Senna per la scuola, i professori l’avevano sollevata dai compiti per quella settimana, dato che era appena arrivata, ma prima o poi avrebbe dovuto fare anche quelli! E durante la mattinata? La signora Selene avrebbe lavorato da sola? Non ci sarebbe mai riuscita, senza l’aiuto di nessuno. La mattina seguente incontrò Senna mentre usciva di casa, mentre s’incamminavano insieme verso la scuola, le espose allegramente il suo progetto.

Dopo aver accennato ad una debole forma di protesta, Senna si dimostro felice della sua proposta e gli regalò un sorriso radioso, capace di fargli tremare le ginocchia. C’erano alcune cose, tuttavia, alcuni segnali che David non poteva però ignorare, Senna era strana, quando varcava la soglia della scuola pareva trasformarsi in un’altra persona: diventava improvvisamente tesa e non sembrava trovarsi a suo agio. Nessuno, eccettuato lui, pareva accorgersene, gli era palese il suo disagio, soprattutto una volta usciti da scuola, appena ne varcava il cancello sembrava tirare un sospiro di sollievo; quasi a dire:
“Anche oggi ce l’ ho fatta.”

David era deciso a scoprire cosa ci fosse dietro, anche perché, durante le loro uscite pomeridiane si era accorto , di provare per Senna qualcosa di più della semplice amicizia. In effetti aveva già qualche idea al proposito: non aveva mai visto il padre di Senna.

Oh, potevano esserci una miriade di motivazioni per questo, ma David, “tirando le somme” aveva ristretto la miriade a tre: poteva essere morto o, più semplicemente i genitori avevano divorziato, e ancora, forse non era mai esistito e Senna era una figlia adottiva. Di sicuro non era una cosa che
poteva chiederle, né voleva venirlo a sapere, se non da lei; ma gliene avrebbe mai parlato?
Purtroppo presto l’avrebbe scoperto . Per il momento tutto procedeva come al solito, e la prima domenica da quando c’era stato il trasloco di Senna, David la portò nel suo “ posto Segreto”; facendole prima promettere di non parlarne con nessuno. Si trattava di un piccolo laghetto, nascosto sulle colline e da cui, come spiegò David nascevano la maggior parte degli arcobaleni. Considerato che era situato nel fitto del bosco, e che gli animali vi si recavano ad abbeverarsi senza timore alcuno, David supponeva che nessuno fosse a conoscenza della sua esistenza. Quando vi sopraggiunsero, sorpresero due caprioli che vi si stavano dissetando e che fuggirono spaventati nell’ udire i loro passi. Quando vide il piccolo lago dalle acque cristalline, Senna emise un’ esclamazione di meraviglia, si accovacciarono poi sopra alcune rocce e aspettarono chiacchierando, che comparisse l’arcobaleno. Quando la luce del sole si riflesse sull’ acqua, s’infranse in una moltitudine di colori, che formarono un arco, dapprima più piccolo, poi sempre più grande, fino a riempire il cielo dei suoi sette colori.

Rimasero immobili a contemplarlo, ascoltando il dolce fruscio del vento tra le foglie, all’ improvviso Senna si sdraiò sopra una delle rocce levigate, che facevano da contorno al lago e , osservando quel tripudio di colori, iniziò a cantare con la sua bellissima voce una melodia nata nella sua mente in quello stesso istante. David ascoltandola le si sdraiò accanto, chiedendosi a cosa stesse pensando Senna mentre cantava: il suo sguardo era così dolce e felice, che David non lo avrebbe mai scordato.


fine del primo capitolo .... anche se la storia é talmente breve che forse non valeva la pena di dividerla in capitoli..... -_-
 
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Misuzu
view post Posted on 30/4/2007, 19:03




e rieccomi qui che continuo imperterrita a postare! :D

Capitolo 2

Man mano che i giorni passavano, Senna e David erano sempre più uniti da un filo sottile, che li univa come complici e amici legati dallo stesso segreto. Dopo quel primo pomeriggio trascorso al lago
nascosto nel bosco, esso era diventato il loro punto di ritrovo, un segreto tra loro due soltanto.

Nonostante questo, però il vetro della barriera che li divideva non si era ancora infranto, troppi segreti
si sovrapponevano tra i due, che, ognuno a modo suo tentava di tenerli nascosti ma David, incominciava ad accorgersi di alcuni particolari che nella sua mente iniziavano a dar vita ad un’idea ben delineata. In primo luogo la totale assenza del padre di Senna, il fatto stesso che né la signora Selene, né la stessa Senna ne parlassero mai era di per sé sospetto. Inoltre aveva avuto modo di notare altri strani atteggiamenti, nonostante fossero ormai a maggio inoltrato, e la temperatura si fosse alzata di molto, erano le uniche
in tutta la città a indossare unicamente indumenti lunghi e di tonalità prevalentemente scure. Tutto ciò
lo insospettiva e cominciava a pensare che dovesse esserci un collegamento tra le due cose.

Non aveva il coraggio di chiederle nulla, aveva paura di rompere l’armonia che si era venuta a creare
tra loro, eppure sapeva che non poteva andare avanti così ma, d’altro canto comprendeva bene che certe ferite non devono essere riportate a galla, ma devono restare sepolte nel cuore, lo sapeva fin troppo bene pensò mentre osservava il calendario appeso alla sua parete,dove, attorno al numero 27 spiccava un cerchio rosso.

Senna aveva cominciato ad ambientarsi nella nuova scuola, a farsi degli amici ed era davvero felice della presenza di David, si trovava a proprio agio con lui come non le succedeva da parecchio tempo e se, a volte le capitava di ripensare alla sua vecchia casa, non lo faceva più con tristezza, ma solo con malinconia: ed ecco che, proprio ora che le cose stavano andando per il meglio, tutto parve crollare improvvisamente.
Senna e David stavano tornando come al solito a casa insieme, percorrendo la strada principale quando, improvvisamente due auto si scontrarono violentemente tra loro.
Distratto dal rumore improvviso prodotto dal cozzare delle lamiere, David si accorse dell’espressione di Senna solo dopo qualche istante, nei suoi occhi poteva vedere chiaramente il puro terrore, la confusione e la paura che l’attanagliavano. Rimase sconcertato, troppo per poter dire qualcosa, Senna balbettò qualche parola che David non comprese e poi arretrò leggermente, portandosi contemporaneamente le mani alla bocca, si voltò e si diresse in un viottolo deserto, David la seguì, anche se continuava a non capire cosa stesse accadendo, si allarmò quando, dapprima Senna si appoggiò con una mano al muro per poi accasciarsi al suolo, continuando ad ansimare come se il fiato le venisse meno.

“Senna? Cosa ti succede, stai male?” Domandò David, accovacciandosi accanto a lei, “ No…. Nooo!”
gridò all’improvviso Senna portandosi le mani alla testa, non sapendo cosa fare e non sopportando
oltre le sue grida, l’abbracciò stretta accarezzandole la testa e sussurrandole parole di conforto.

Senna si aggrappò a lui con forza, quasi dovesse sostenere un peso inimmaginabile e David, si sentiva sprofondare sotto di esso. Quando si fu calmata a sufficienza da poter camminare la trascinò in un bar,
e la costrinse a bere una cioccolata calda per riprendersi. Adesso, Senna non osava guardarlo in faccia, si vergognava troppo ma sapeva di dovergli dare una spiegazione di quanto accaduto, senza dire una parola la condusse a casa sua, dove, a quell’ora non c’era nessuno e poi prese a cercare qualcosa tra
gli scaffali: “ Non devi sentirti in dovere di darmi delle spiegazioni,” le disse David “ ognuno di noi ha qualcosa di cui non vuol parlare.” Concluse, osservando con sgomento che Senna stava piangendo.
In quel momento Senna piangeva perché quella era la prima volta che qualcuno la capiva, era orribile dover rispondere a tutte le domande che la curiosità può mettere in bocca alla gente; estranei che
non comprendono il nostro dolore. Ma David era diverso, David era come lei, questo era quello che aveva pensato la prima volta che lo aveva visto accanto al loro camion dei traslochi, anche se, nemmeno ora sapeva spiegare il perché di quella certezza. Così, Senna cominciò a narrare l’origine
dei suoi guai; tutto aveva avuto inizio il Natale di due anni fa, come tutti gli anni lei e i suoi genitori si erano recati a festeggiare dai nonni, stavano quindi ritornando a casa, quando… “ A un certo punto, subito dietro una curva una macchina è venuta verso di noi, ho sentito un rumore terribile e poi, un
forte dolore al braccio. Quando ho riaperto gli occhi c’erano vetri dappertutto e sangue; tanto sangue…..” Senna tremava, quasi stesse rivivendo quei momenti, David l’abbracciò non avendo altro modo per comunicarle il suo sostegno. Un po’ rinfrancata Senna riprese il suo racconto, “ mi sono ritrovata seduta nel corridoio di un’ ospedale, qualcuno mi aveva medicato. Nessuno mi diceva niente, osservavo dottori e infermiere andare e venire, finché un medico mi chiese se ero Senna Wales e io annui con il capo. Dopodiché mi disse che papà era morto, la mamma era in coma e forse neanche lei
ce l’avrebbe fatta. Mi chiese se avevo dei parenti da informare dell’ accaduto, e poi …. … non ricordo
più nulla.” David le rivolse uno sguardo triste e pensieroso, poi la strinse forte. In quel momento fu
come se dentro a Senna qualcosa andasse in frantumi, spesso nelle lunghe e interminabili ore in ospedale si era chiesta se avrebbe mai potuto piangere nuovamente di fronte a qualcun altro.
Ora, mentre lacrime salate le scorrevano fresche sul viso, aveva trovato la risposta. Quando ebbe terminato le lacrime, si chiese se poteva raccontare anche il resto, ciò che non aveva mai avuto il coraggio di dire a nessuno. “ Mi prometti, che non dirai a nessuno quello che ti ho raccontato?” chiese con voce fioca, “ Certo, puoi fidarti, non lo dirò a nessuno.” Promise David pensando si riferisse alle parole di poco prima. “ Vedi, in seguito a quello che ti ho detto sono stata malata per molto tempo. Quando sono tornata a casa e tutti hanno saputo di noi, prima si sono detti addolorati, poi quando
hanno saputo anche della mia malattia, hanno cominciato ad evitarci; come dei lebbrosi…”
David riuscì a comprendere ciò che Senna provava nel cuore; aveva paura di essere abbandonata, tradita dalle persone di cui si fidava. “ Non preoccuparti, adesso non sei più sola, ci sono io! Io non ti abbandonerò mai!” promise David, “ Davvero?” domandò Senna smettendo di piangere, “ Te lo prometto.”

Senna gli sorrise riconoscente, mentre un sentimento sconosciuto nasceva nel cuore dei due ragazzi. Un sentimento che li avrebbe uniti per sempre.


Fine del capitolo 2
 
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Hikuraveku
view post Posted on 30/4/2007, 19:21




Wow...sei un flash!!!!
Ora mi salvo tutto sul PC e lo leggo...ho sempre bisogno di un po' di tempo per digerire quello che leggo, latrimenti scriverò solo...BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELLOOOOOOOOO!!!!
Ci vediamo presto con un commentone (data la storia^___^)...per ora posso solo dirti che ho l'acquolina in bocca!!!
BUONA LETTURA A MEEEEEE ;) ;) ;)
 
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kurumi78
view post Posted on 3/5/2007, 21:57




come puoi aver finito il 2° capitolo proprio così?

che malattia ha Senna?

bellissima la trovata del negozio comparso dal nulla!
e David, anche lui ha dei segreti nella sua vita?

aspetto i prossimi capitoli!

sei bravissima!
 
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Dre@mer
view post Posted on 4/5/2007, 13:34




*______________* Bellissima!!! Condivido in parte l'opinione di Kurumi sulla fine del capitolo, ma d'altro canto concludere accennando al sentimento che lega i due giovani ci lascia in sospeso ma con una bella impressione :) !! Il fatto che sia Senna che la madre portino vestiti lunghi e scuri è per caso dovuto alle cicatrici rimanenti dall'incidente ?? Wow, me curiosa!!!
Un'altra domandina : per i nomi ti sei forse ispirata alla saga di Everworld ? Lì ci sono proprio personaggi che si chiamano così, anche se la Senna della saga è una strega ...
In ogni caso complimentoni, sia per la storia che per averci fornito prologo e 2 capitoli in così poco tempo !! Per quanto mi riguarda li ho letti di seguito, così da esserne maggiormente coinvolta ;) !! Aspetto il seguito, come le altre, o sbaglio ^^ ?
 
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Hikuraveku
view post Posted on 5/5/2007, 21:23




Beh, direi che non sbagli affatto!!!!Ho letto tutto d'un fiato l'intera storia che hai postato Misuzuchan e...non ho parole. Sei bravissima!!!Hai uno stile limpido e pulito e conosci molto bene i tuoi personaggi e questo si nota molto. Si nota anche un po' la celerità del racconto che, se da un lato lo rende instancabilmente frizzante ed emozionante, dall'altra sembra togliere qualcosa. Trovo comunque che sia una storia fantastica e poi adoro incredibilmente il prologo...non so perchè ma mi ha presa all'istante!!!!!
Fantastica!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :*eheh*: :*eheh*: :*eheh*:
 
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Misuzu
view post Posted on 8/5/2007, 22:55




Grazie a tutte per avere letto! e scusate se sono sparita per un pò.... ma ho avuto degli esami all'università......

inoltre non sò perché ma oggi stò avendo dei problemi con Microsoft Word..... non mi apre + i documenti!! mi dice che c'é un errore e che l'applicazione verrà chiusa! Ma il punto é che lo fà con documenti che fino a ieri aprivo senza nessun problema!!!! :cry: :cry:

Non capisco! Spero che domani il mio pc miracolosamente rinsavisca.....

per rispondere a Dreamer... si conosco la saga di Everworld e i nomi dei protagonisti li ho presi da quella saga ... perché mi piacciono molto! :D
 
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Misuzu
view post Posted on 10/5/2007, 19:23




rieccomi qui! :P

per fortuna Microsoft Word ha ripreso misteriosamente a funzionare...... :D

Capitolo 3

Nei giorni seguenti i due, uniti maggiormente dall’avvenimento erano inseparabili, la signora Selene osservandoli, intuì cosa doveva essere accaduto, e ne fu felice. Ormai il laghetto nascosto non era più così silenzioso perché David e Senna vi si recavano spesso e vi trascorrevano pomeriggi spensierati insieme ai piccoli animaletti del bosco, che ormai si erano abituati alla presenza dei due. Ma c’erano ancora barriere fra loro, nei giorni seguenti David iniziò a comportarsi stranamente, era spesso soprappensiero e sembrava triste e preoccupato; inoltre era molto nervoso. Senna, preoccupata e gli aveva chiesto più volte se c’era qualcosa che non andava, se aveva qualche problema; ma lui si limitava a non risponderle. Col passare dei giorni il suo nervosismo era aumentato, poi la domenica le aveva detto che sarebbe stato via e di non cercarlo.

Ormai Senna disperata pensava che, forse si era stancato di lei ma poi lunedì, David era tornato ad essere quello di sempre. Senna si interrogò ancora circa il suo strano atteggiamento, dopo un po’ smise di preoccuparsene, anche se in futuro avrebbe avuto a rammaricarsene. Un altro problema si stava infatti delineando all’orizzonte per la povera Senna, un giorno fu chiamata in presidenza e il preside teneva in mano una certa cartella clinica….

“ Perché?” si domandava Senna “ Perché devono interessarsi del mio passato? Perché devono sempre riportarlo a galla? Danno dei giudizi..”, pensava mentre ascoltava le lamentele del suo preside, che intendeva informarne i docenti e che le rimproverava di non averlo avvertito “ Sono estranei…. Estranei che non comprendono il nostro dolore.” Così l’intero corpo insegnanti venne allertato per questa faccenda, che poteva essere, secondo lui “pericolosa”, il giorno seguente lo sapeva tutta la scuola.
Senna sentiva puntati verso di lei centinaia di sguardi, migliaia di occhi curiosi, le voci correvano per i corridoi, qualcuno la additava: “ Eccola, é quella pazza!” “ A vederla non si direbbe, è così bella!” , frasi di questo genere e simili le si accavallavano nella mente, che manteneva forzatamente vuota.

Dopotutto bastava non pensare a nulla, far finta di essere una pianta, di essere invisibile o di non essere lì! Era questo il segreto, prima o poi si sarebbero stancati di parlarne. Non le interessava ciò che potevano dire sul suo conto, visto che, tutto sommato per lei erano solo estranei; ne ricordava a malapena il nome e non era mai uscita con loro. L’unica persona di cui le importava era David, se almeno lui avesse continuato a comportarsi normalmente, allora a Senna non sarebbe potuto importare nulla di più dei commenti dei suoi compagni. Quando all’uscita da scuola, dopo una giornata orribile come quella, trovò David ad aspettarla come al solito ne fu così sollevata che, al suo “ Andiamo?” iniziò a piangere.

David le propose di non tornare subito a casa, di andare nel loro “posto segreto”, dopo aver pianto a lungo, mentre David le teneva la mano, Senna si sentiva molto meglio, perciò iniziò allegramente a cantare con voce limpida e leggera, “Posso sopportarlo” pensò improvvisamente, “se David è accanto a me posso sopportarlo.” Concluse osservandolo mentre raccoglieva un sasso e lo lanciava in acqua. Pian piano il suo animo ritornò a calmarsi, come l’acqua del laghetto dopo l’increspatura provocata dal sasso. Nella quiete del boschetto, Senna aveva ritrovato la propria anima e improvvisamente si ricordò di una favola, che aveva letto da bambina, narrava di una quercia e di una canna: dopo la tempesta la forte quercia era crollata, mentre la canna, più flessibile era riuscita a salvarsi. Impuntarsi troppo sulle cose non serviva a nulla, avrebbe senso nuotare controcorrente? Sorrise a David che si era seduto accanto a lei e gli prese la mano: “ Grazie.” Gli disse dolcemente “Di cosa?” domandò a sua volta quest’ultimo, “ Per starmi sempre accanto, come se fosse una cosa scontata.” Mormorò piano piano, mentre un uccellino lontano cinguettava nascosto fra le fronde.

Purtroppo nella piccola cittadina le notizie correvano in fretta, e quello stesso pomeriggio, nel suo negozio, la signora Selene si ritrovò a ricevere: frecciatine, occhiate curiose e frasi lasciate a metà, dalle quali aveva intuito, che doveva essere accaduto qualcosa, aveva chiuso prima il negozio e si era precipitata a casa più in fretta che aveva potuto, trovandola però vuota. Preoccupata, prima di farsi cogliere dal panico aveva pensato di dare un’occhiata a casa dei vicini, vi trovò David e Senna chini sui libri con due tazze di cioccolata fumante.
“Mamma? Cosa ci fai qui? Non dovresti essere in negozio?” domandò tranquillamente Senna, “ Sì, ma ho chiuso prima. David, tu sei già al corrente di tutto quanto vero?” domandò al ragazzo “ Sì, spero che non le dia fastidio… ..” interloquì David “ Anzi, mi fa molto piacere.” Rispose scotendo il capo e continuò “ Oggi, è successo qualcosa? Te lo chiedo perché in negozio, la gente mi guardava in modo strano; facevano commenti; esattamente come nella nostra vecchia città.” Terminò rivolgendo uno sguardo ansioso alla figlia.
“Sì, oggi sono arrivate le mie cartelle cliniche. La vecchia scuola si è rivelata molto efficiente, almeno sotto questo punto di vista….” Concluse laconicamente Senna.
“ A quello non ci avevo proprio pensato. Possibile che non sappiano farsi gli affari loro? E dire che speravo che in questa cittadina semisconosciuta, la gente fosse più discreta..” sospirò la signora Selene, “Invece non é affatto così; anzi proprio perché è così piccola, tutti sanno tutto di tutti quanti.” Commentò David e mentre lo diceva, aveva un’espressione così triste che Senna dovette trattenersi dal chiedergli cosa gli era successo, ormai sapeva che doveva essere accaduto qualcosa di grave a David, però quello non era il momento più adatto per chiederglielo. Senna non voleva continuare il discorso, David si era assorto nei suoi pensieri e la sua mente era lontana mille miglia da loro. Prima o poi sarebbe riuscita a chiedergli cosa lo turbava.

Senna salutò David e tornò a casa con sua madre, rendendosi conto improvvisamente che, fino ad allora ( ed era ormai trascorso un mese dal suo arrivo a Rainbowl!) non aveva mia visto il padre di David. Forse, pensò Senna, anche il padre di David era morto come il suo, così si sarebbe spiegato come mai la capiva così bene, domani glielo avrebbe chiesto. Glielo domandò mentre andava a scuola, David sorrise ironicamente, rimuginando fra sé, che in effetti era quello che desiderava, ma si limitò a dire: “ Non è morto, i miei hanno solo divorziato.” In tono atono “ Ma, allora lo puoi comunque vedere! Per fortuna!” disse sollevata Senna, lei, invece, per quanto lo desiderasse non poteva più vederlo. “Fortuna dici? Io non lo voglio affatto vedere!” disse alzando la voce. Senna, che non lo aveva mai visto perdere la calma si spaventò alquanto, dicendosi che forse aveva date per scontate troppo cose. “ Scusami…” sussurrò “ Scusa tu, non avrei dovuto perdere la calma. Che giorno è oggi?” domandò improvvisamente “ oggi? E’ il 24, perché me lo chiedi?” “ Ancora tre giorni..” commentò nuovamente cupo David e Senna lo fissò con aria interrogativa.

Arrivati a scuola si diressero verso l’aula magna, per l’assemblea scolastica, commenti e malignità piovevano da ogni dove e Senna era quasi sul punto di mettersi a piangere, quando David la prese per mano. Si sedettero vicini, mentre un ragazzo dai capelli neri, Paul, un amico di David si sedeva accanto a loro e domandava: “ Allora? Cosa pensate di fare?” “ Lo vedrai.” Disse David con in viso un’espressione determinata, alzandosi per chiedere il permesso di parlare in assemblea. “ Io sono Paul, piacere!” si presentò “ Senna, anche se immagino che non ci sia bisogno che te lo dica…” “ Già, ti conoscono tutti dal primo giorno che sei entrata a scuola, perché sei una bella ragazza e perché sei amica di David!” commentò gioiosamente. “ Perché sono amica di David?” “ Ma sì, David è il ragazzo più popolare della scuola! Ha voti alti, è bravissimo in qualsiasi tipo di sport e va d’accordo con tutti.” “ Ed è anche bello!” aggiunse una ragazza dai corti capelli ramati e gli occhi verdi, “ lo sappiamo anche se non ce lo dici April!” disse seccato Paul. “ Non sarai geloso?” gli domandò sorridendo, poi si rivolse a Senna “ Io sono April, la ragazza di Paul: ciao Senna!” esclamò “ Piacere di conoscerti.” Rispose educatamente Senna. “ Ma, dai, non salutarmi così! Non ce’ né bisogno.” Disse prendendo posto vicino a Paul, “ Piuttosto, perché non gli vai a dire qualcosa?” domandò indicando un gruppetto di ragazzi che sghignazzavano al loro indirizzo.
“Andarmi a giustificare con ognuno, oppure dirgli di tutto non avrebbe senso non trovi? E poi è vero che ho sofferto di afasia, perciò non c’è proprio nulla da dire.”
“Sai una cosa? Penso che diventeremo amiche, mi piacciono molto le persone forti e poi, l’afasia è un: alterazione della capacità di comprendere e usare i simboli verbali, cioè tradurre le parole in pensiero. Non è affatto una cosa pericolosa per gli altri, no?” affermò sorridendo. A Senna vennero le lacrime agli occhi, le parole così semplici e sincere di April, l’avevano risollevata, allora c’era davvero qualcuno che riusciva a vedere le cose semplicemente come stavano! Senza pregiudizi e senza ingigantirle! “Perché piangi?” le domandò allarmata April, “ Non l’avrai fatta piangere spero! Scusala se ha detto qualcosa di scortese, dice sempre quello che pensa senza ragionarci su!” si affrettò a dire Paul “ grazie, sei gentile e sei anche la prima persona che la pensa così. In genere, tutti mi evitano o mi sparlano dietro dicendo cattiverie.” “ Allora finora hai incontrato solo degli stupidi e dei meschini! Mai io e April non siamo così!”

Senna sorrise e capì di aver trovato due amici, durante l’assemblea continuò a chiacchierare con loro e, se ogni tanto le giungeva all’orecchio qualche cattiveria, April e Paul si voltavano verso i malcapitati e li aggredivano, gridandogli di tutto, fino a farli zittire. Poi fu il turno di David di parlare: “ Dunque, volevo dirvi una cosa, per vostra informazione l’afasia non è una malattia pericolosa e nemmeno infettiva! Non si può giudicare una persona solo da quello che si sente dire sul suo conto! Voi non potete sapere cosa ha dovuto passare Senna, lei è guarita dopo avercela messa tutta! Perciò non tollererò nessun atteggiamento discriminatorio nei suoi confronti! Chiunque lo farà dovrà vedersela con me, intesi?” concluse scrutando la platea con fare minaccioso, come a sfidarli a ribattere.

April e Paul batterono le mani gridando vari commenti, poi si unirono altri studenti e in breve tutta la scuola applaudiva. Solo Senna stava immobile, mentre grosse lacrime le scendevano sul viso, non avrebbe saputo dire cosa provava in quel momento: gratitudine, felicità, amore. Quasi senza rendersene conto, si alzò e si precipitò di corsa verso David e lo abbracciò stretto, lui ricambiò a sua volta e la strinse forte.



fine del capitolo 3

lo sò é un pò troppo sdolcinato ma ogni tanto mi lascio andare a queste romanticherie..... :wub:
 
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Alexis12
view post Posted on 11/5/2007, 12:18




Wow, che bella storia !!! Mi piiace molto il modo in cui descrivi il loro rapporto in continua evoluzione, e la parte di mistero che aleggia!!!
CITAZIONE
Un'altra domandina : per i nomi ti sei forse ispirata alla saga di Everworld ?

CITAZIONE
per rispondere a Dreamer... si conosco la saga di Everworld e i nomi dei protagonisti li ho presi da quella saga ... perché mi piacciono molto!

Dreamer, cara Honey, ma cosa sei, un genio?? Come cavolo hai fatto a capirlo?
 
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Misuzu
view post Posted on 12/5/2007, 13:04




Eccomi di nuovo qui a postare! Svelo un piccolo segreto... riesco a postare così velocemente perché questa storia l'ho già finita .... ora stò scrivendo un romanzo ...... quando comincerò a postare quello i post saranno moooolto meno veloci, specie quando avrò raggiunto il punto a cui sono arrivata a scrivere... :P

Capitolo 4

Abbracciata a lui tutti i suoi problemi erano scomparsi e si rese conto che l’amava davvero, amava David, l’amava così tanto! Quando a malincuore si staccò da lui, gli rivolse una sguardo pieno d’amore, che David ricambiò.

L’assemblea terminò tra i fischi e tra gli applausi e per tutto il giorno, quando David, Senna, April e Paul giravano insieme per la scuola nessuno osò fare commenti. Nel pomeriggio al colmo della felicità, Senna andò insieme ad April a comprare una gonna, per poi fermarsi in negozio a dare una mano a sua madre. Arrivò a casa stanca, felice e tuttavia preoccupata per David, molto preoccupata, quel suo “ ancora tre giorni” cosa voleva dire? Perciò andò a casa di David, sua madre era lì, ma di lui nessuna traccia:
“Pensavo fosse con te, forse voleva stare un po’ solo, del resto fra tre giorni vedrà suo padre. Si starà rassegnando all’idea..” mormorò sospirando, “Capisco, provo a cercarlo comunque. Arrivederci!”

L’unico posto che a Senna veniva in mente era il laghetto, “il luogo segreto” di David, così cominciò a correre per raggiungerlo. In fatti lo trovò seduto su una delle grandi pietre che circondavano il laghetto intento a lanciare sassi e quasi non si accorse della sua presenza, “ Ciao, che ci fai qui?” le domandò sorpreso, “ Cos’ hai? Perché non vuoi vedere tuo padre? E’ una cosa che mi puoi dire?” domandò piano.
“ Tu sei stata onesta con me, mi hai raccontato tutto. Avevo intenzione di non dirti nulla, hai già tanti problemi…” cominciò David “ Tu mi hai aiutato, per cui, adesso tocca a me starti vicino!”. Di fronte a una tale affermazione David si sentì più leggero e fu così il suo turno di cominciare a raccontare: “ Odio mio padre! Vorrei vederlo morto! Lui e mia madre hanno divorziato tempo fa, forse, quando avevo solo qualche anno, era la persona gentile che mia madre amava, ma io non ho ricordi di quel periodo. Quando avevo circa sei anni perse il lavoro, vi aveva dedicato tutta la vita e gli era stato portato via ingiustamente, almeno così mi è stato detto. Per la disperazione, o non so per cos’altro iniziò a bere, divenne nervoso. Una sera mi prese in disparte, dove mia madre non poteva vederlo e mi picchiò, cominciò a fare così tutte le sere; finché un giorno non esagerò troppo e mi ruppe un braccio. A quel punto mia madre scoprì tutto quanto e decise di divorziare, ovviamente lui non ne voleva sapere e arrivò a picchiare perfino lei….
Anche se ha ottenuto il divorzio, devo comunque vederlo una volta al mese e non ne sono affatto felice!” concluse alzando la voce.

Senna non riusciva nemmeno ad immaginare quanto fosse orribile una cosa del genere, lei amava tantissimo suo padre e il dolore per averlo perso era insopportabile, mentre David avrebbe visto volentieri morto il suo! La vita era ingiusta! Non sapeva cosa dire, ma in qualche modo doveva sdrammatizzare: “ Ehi, non senti che caldo? Perché non ci facciamo un bagno? Dai levati i vestiti coraggio!”
Ma quando si voltò, si rese conto che David stava piangendo. Si avvicinò a lui e lo abbracciò, adesso era il suo turno di consolarlo e di dargli tutto il suo sostegno! Si senti stringere forte a sua volta e si ritrovò ad arrossire violentemente, dopotutto, lei era innamorata di David! Per un momento si chiese se lui ricambiava i suoi sentimenti, ma ora non aveva importanza, nulla aveva importanza in quel momento! Quando intrapresero la strada per tornare a casa, tenendosi per mano, entrambi con gli occhi arrossati dal pianto, Senna commentò scherzosamente: “ Certo, che se qualcuno ci vedesse ora, ci scambierebbe per una coppia che ha litigato ma, che ha già fatto pace!” “ Beh, non mi dispiacerebbe, se fosse davvero così, a parte per il fatto del litigare però!” rispose serio David. “ Cos ’hai detto? Scusa puoi ripetere?” domandò Senna incredula, sbaglio o David aveva appena detto, che non gli sarebbe dispiaciuto stare insieme a lei! “ Perché mai dovrei ripetere quello che ho detto? Se hai capito bene, se no pazienza.” Rispose un po’ scocciato David. “ Come? Questa è una cosa importante, perché anch’io…” s’interruppe perché il sasso su cui aveva appena messo il piede, era slittato facendola scivolare, David l’afferrò appena in tempo per la vita e mentre l’aiutava a rimettersi in piedi, le sussurrò nell’orecchio: “Ti amo!” poi, rosso fino alla punta delle orecchie, si voltò bruscamente da un’altra parte, allontanandosi da lei. “ A… Anch’io ti amo David.” Disse, a sua volta rossa in volto e, quando David si voltò a guardarla aggiunse: “ Ti amo tantissimo!” con in volto il sorriso più bello e felice, che David avesse mai visto. Lentamente David le si avvicinò, i loro sguardi si incrociarono e poi si chinò a baciarla, mentre in lontananza, si udiva il cinguettare melodioso di due piccoli pettirossi.

Da allora fino a dopo il suo ritorno a casa, Senna rimase in uno stato di totale euforia e intontimento. Ancora non poteva credere a quanto era successo, adesso lei e David stavano insieme! Era la prima volta che aveva un ragazzo e non sapeva come comportarsi, poi pensò che David era sempre David e si ricordò che dopodomani si sarebbe rivisto con suo padre e che forse, suo padre l’avrebbe picchiato ancora. Questo non doveva succedere! Pensò che avrebbe dovuto impedire che accadesse, in un modo o nell’altro! Perciò il giorno dell’ incontro si alzò di buon’ ora, ed arrivò dietro a casa di David appena in tempo per vedere una piccola macchina scura fermarvisi davanti.

L’uomo che ne scese, vestito con camicia e pantaloni assomigliava moltissimo a David, quest’ultimo uscì di casa e salutò il padre piuttosto freddamente, com’era ovvio d’altronde. Senna si rese conto che se avessero preso la macchina non avrebbe potuto seguirli, solo quando vi salirono e sparirono velocemente alla sua vista dietro una curva della strada. Dopo aver cercato invano di raggiungerli, si rassegnò ad aspettare che tornassero e rientrò a casa. La mattina dopo si precipitò ad aspettare David davanti a casa sua per andare a scuola insieme, quando lo vide uscire aveva l’aria stanca e, per un’ attimo, una smorfia di dolore gli attraversò il viso, ma si tramutò in un sorriso non appena la vide. Si salutarono baciandosi sulle labbra e poi si avviarono verso la scuola tenendosi per mano, tutto normale come al solito, pensò Senna mentre salutava April e Paul.

Durante la pausa pranzo Senna propose a David di mangiare da soli nel giardino, visto che aveva preparato il pranzo anche per lui. Mentre David si sedeva accanto a lei, notò che aveva un segno rosso, leggermente piagato sul collo. “ Com’è andata con tuo padre?” gli domandò “ Bene.” Rispose lui ma, quel segno sul collo e la risposta brusca, data apposta per troncare il discorso non fece altro che confermare i suoi timori. Gli passò dietro alla schiena e gli tirò su la maglietta velocemente, la osservò con sgomento, orrore e dolore: una grossa piaga la percorreva diagonalmente; come se fosse stata provocata da un colpo di bastone o da una spranga, la sollevò anche sul davanti e il torace era pieno di lividi raccapriccianti, le braccia di bruciature si sigarette e le gambe parevano scorticate.

Senna fissò David negli occhi, non sapeva cosa pensare “ E’… è stato. Non è possibile…” balbettò, tentando di ricacciare indietro le lacrime “ Ci sono abituato, tra una o due settimane sarò come nuovo; forse per le braccia ci vorrà un po’ più di tempo. Era particolarmente arrabbiato.” Commentò, come se fosse una cosa abituale. “ Ma perché, perché ti ha fatto questo?” gli domandò Senna tremando “ Perché? Gli dà fastidio il modo in cui lo guardo, dice che sembra che lo voglia accusare di qualcosa o che gli ricordo mia madre, a volte usa l’uno a volte l’altro pretesto per cominciare a picchiarmi. Mi sembra ridicolo che cerchi anche di dirmi il motivo per cui lo fa, che tenti di giustificarsi!” urlò David, Senna gli strinse la mano e gli disse: “ non devi più vederlo! Non puoi continuare così, devi denunciarlo!” Senna non avrebbe mai permesso che, il “suo” David venisse ridotto così un’altra volta! “ Il problema è che non ho testimoni, davanti a un tribunale è la sua parola contro la mia! Apparentemente si è trovato un nuovo lavoro, ha smesso di bere e frequenta tutti i giorni un circolo per il recupero degli alcolisti! Anche se mostrassi i segni delle ustioni, potrebbe essere stato qualcun altro, non ho prove!” esclamò angosciato.
“Allora dobbiamo fare qualcosa per procurarcele! Io ho già un’idea, potremmo..” “non dire altro, sarebbe pericoloso, quello è pazzo, chissà come reagirebbe!”
“ Ma..”
“Niente ma!” concluse David alzandosi e tornando in classe al suono della campana.
Senna lo seguì, avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarlo, con o senza il suo consenso! Sapeva perfettamente quando David avrebbe rivisto quell’uomo, la signora Mag (la madre di David) le aveva detto, che David avrebbe trascorso le vacanze estive in campeggio con suo padre! Si sarebbe fatta dire dove andavano e quando, in un modo o nell’altro! Dopo il suo giro di ricognizione era abbastanza soddisfatta: partivano quel fine settimana e sarebbero andati in campeggio in un bosco lì vicino.



Bene questo era il penultimo capitolo ..... manca poco alla fine! Cmq forse sono andata un pò troppo sul melodrammatico .... image voi che dite?

 
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kurumi78
view post Posted on 23/5/2007, 22:30




scusa se commento solo adesso!
bravissima come sempre!!!

finalmente i nodi iniziano a venire al pettine!
nel capitolo 3 non sei stata affatto troppo sdolcinata, anzi!
solo un piccolo appunto, così come l'hai messa tra le parole di April la spiegazione dell'afasia non si capisce molto bene

non so perchè, ma lo intuivo che David era il figo della scuola! un vero principe insomma

il capitolo 4 è molto forte, ma reale....

non vedo l'ora di leggere l'epilogo!

Forza David, molla un bel cazzotto in bocca a tuo papà!
 
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Misuzu
view post Posted on 24/5/2007, 11:43




eccoci alla fine questo é l'ultimo capitolo poi manca solo l'epilogo!!!! :D

Capitolo 5

Ora poteva passare all’azione, chiamò April e Paul, e spiegò loro che aveva bisogno di un favore, April sarebbe venuta con lei, così in caso di necessità avrebbe, potuto avvisare Paul chiamandolo sul cellulare e lui sarebbe rimasto in città, vicino alla stazione di polizia, pronto a chiamarli se ce ne fosse stato bisogno. Così, quando arrivò la fatidica domenica, April e Senna si fecero accompagnare sul posto dalla mamma di April che si rifiutò di lasciarle lì da sole, perciò si nascose con la macchina poco lontano. David e suo padre erano già lì, April e Senna li osservarono mentre stavano apparentemente discutendo, poi l’uomo passò alle mani e prima che April potesse fermarla, Senna era già corsa in mezzo ai due: “ Adesso basta, la smetta immediatamente!” urlò infuriata, April uscì dal suo nascondiglio e chiamò Paul, poi corse ad avvisare sua madre. “ Chi sei tu, per dirmi quello che posso o non posso fare a mio figlio?” “ Sono la sua ragazza!” disse dopo averci riflettuto un momento, “ La sua ragazza? Hai una fidanzata eh? Figlio mio?” chiese ironicamente a David quell’uomo disgustoso, atteggiandosi in una posa ridicola, oltre che brillo, doveva essere anche pazzo, pensò Senna.

“Sarà meglio che andiamo via!” disse David, il vecchio era anche peggio del solito e, come sempre violento e rabbioso, se fosse stato solo quello il problema non se ne sarebbe curato, ma Senna era in pericolo! Non poteva permettere che le succedesse qualcosa, per cui la prese per mano e fece per andarsene, ma l’uomo estrasse di tasca un coltello e urlando: “Maledetta!” si gettò su Senna.

Un attimo prima, Senna vedeva l’uomo gettarsi su di lei col coltello in pugno, dopo un istante David era davanti a lei e la lama lo trapassava all’altezza del petto, un rivolo di sangue rosso scuro gli scendeva dal punto in cui quest’ultima usciva dalla carne. Poi cadde a terra, Senna urlò così forte che non solo April, ma anche i poliziotti che stavano sopraggiungendo la udirono, in un momento furono tutti lì: osservarono l’uomo con la mano sporca di sangue, il ragazzo ferito che si contorceva per terra e la ragazza che lo chiamava per nome piangendo, cercando al tempo stesso di aiutarlo. Senza perdere un secondo acciuffarono l’uomo che, appena li aveva visti, aveva tentato di scappare, caricarono David sull’ambulanza sopraggiunta pochi istanti dopo il loro arrivo. Anche Senna era salita e per tutto il viaggio continuò a stringere la mano a David e a chiamarlo con la voce incrinata dal pianto.

Solo quando le porte della sala intervento si chiusero di fronte a lei, Senna smise di chiamarlo: la ferita era grave, per fortuna era sopra al cuore, altrimenti avrebbe sicuramente perso la vita; ma anche così c’era il rischio che morisse per l’emorragia.
Senna pianse, si disperò e poi sperò, si augurò che andasse tutto bene, sua madre e quella di David, seguite da April e Paul entrarono nel corridoio della sala d’aspetto, bianche come due cadaveri.

“Cos’è successo?” le domandò la madre di David, con tutta la calma che riuscì a trovare raccontò alla due donne tutto quello che era accaduto dal principio
“ Non sapevo, che suo padre lo picchiasse ancora, non me l’ ha mai detto……” mormorò sconvolta la signora Levin “ Dov’è adesso quell’essere spregevole? Se gli metto le mani addosso…” “ La polizia l’ ha portato via, ora non è il momento di pensare a lui Laura, possiamo solo pregare che David si salvi.”
“Pregare?” pensò Senna, le era servito “pregare” quando avevano avuto l’incidente? Aveva pregato eccome per suo padre, ma lui non si era salvato, “Dio” aveva lasciato morire il suo adorato papà e adesso, avrebbe salvato David? La cosa le risultava improbabile, per cui non pregò, ma sperò con tutto il cuore che David si salvasse.

Dopo un numero di ore che le parve interminabile, i medici li informarono che non era in pericolo di vita, ma, a causa dell’emorragia era entrato in coma, adesso erano permesse le visite. Senna si precipitò nella sala d’intervento e prese la mano bianca di David fra le sue, la strinse forte e decise di raggiungerlo. Si ricordava che, quando soffriva di afasia, le sembrava di essere in un mondo tutto bianco, delimitato da una grande cancellata, a un certo punto le era parso di vedere un arcobaleno dai mille colori che, all’improvviso, era diventato un ponte che la collegava con l’altro lato della cancellata, attraversandolo era tornata in sé. Forse David si trovava nello stesso posto, se così era, forse poteva raggiungerlo, chiuse gli occhi e sognò quel luogo singolare. Vide David che stava per oltrepassare la cancellata dall’altro lato,
“David!” lo chiamò e, quando lui si voltò gli tese la mano, “ Torniamo a casa, sarò io il tuo arcobaleno.” Sorridendo lui le afferrò la mano e si ritrovarono insieme, sotto alla luce del neon verde dell’ospedale. David aveva aperto gli occhi, “ Cos’è stato? Era solo un sogno?” domandò a Senna “ No, però adesso sei a casa.” Rispose lei commossa: aveva rischiato davvero di perderlo! Si chinò su di lui e lo baciò, mentre parenti e amici piangevano, erano così felici da non sapere cosa dire.

Alla signora Selene parve di vedere, seduto su un ramo di un albero, fuori dalla finestra, il marito sorridere osservando la scena; oltre le sue spalle spuntavano due grandi ali bianche. Poté giurare di averlo udito dire: “ Stavolta, sono venuto a controllare perché ero un po’ preoccupato. Ma ora, non ce n'è più bisogno.” Poi i loro sguardi si incrociarono e lui le sorrise “ Sono molto felice, di averti potuta rivedere.”
Si alzò in volo e scomparve nel nulla, così com’era comparso.

Nei giorni che seguirono dopo che David fu dimesso dall’ospedale, suo padre fu processato e condannato a dieci anni di carcere, lui e Senna osservarono mentre i poliziotti lo portavano via, a nessuno dei due sarebbe mancato. Finito il processo, andarono insieme al laghetto dell’arcobaleno e, come la prima volta, guardarono la luce rifrangersi sull’acqua in una miriade di colori, Senna intonò una canzone diversa dalla prima; piena di gioia e felicità.


bene questo era l'ultimo capitolo .. manca solo il prologo .. come detto prima é una storia cortissima .. ma spero che risulti cmq carina....


CITAZIONE (kurumi78 @ 23/5/2007, 23:30)
solo un piccolo appunto, così come l'hai messa tra le parole di April la spiegazione dell'afasia non si capisce molto bene

Forza David, molla un bel cazzotto in bocca a tuo papà!

la spiegazione della malattia di Senna é la definizione che ho preso pari pari dal vocabolario della lingua italiana....... image pensavo che fosse più chiara come descrizione.... e poi avevo paura di fare qualche casino cercando di spiegarla con parole mie...... magari potrei tentare di riscriverla.... davvero non si capisce? image
 
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Misuzu
view post Posted on 25/5/2007, 14:09




image eccomi qui a postare l'epilogo:

EPILOGO

David, Senna, April e Paul rimasero amici per sempre e, quattro anni dopo David chiese a Senna di sposarlo. Mentre cercava e provava il vestito da sposa, con l’aiuto di April, Senna pensò che mai, sei anni prima avrebbe anche solo immaginato, che le cose sarebbero andate a finire così. Il giorno del suo matrimonio, le parve di vedere suo padre, con due grandi ali bianche, in piedi affianco a lei che le sorrideva e seppe che, proprio in quel momento era nato un nuovo arcobaleno e pensò, mentre David la baciava, che quell’arcobaleno avrebbe brillato per sempre nei loro cuori.

Fine.


grazie a tutti per avere letto e spero che commenterete il finale!!! :*eheh*:

tra qualche giorno posterò una nuova storia dal titolo "Il Giardino Segreto" che ho scritto dopo "La Valle dell'Arcobaleno" per cui dovrebbe essere migliore...... poi saprete dirmi......
 
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22 replies since 28/4/2007, 21:13   271 views
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