L'Alchimia delle Parole

Il Giardino Segreto, altro racconto!

« Older   Newer »
  Share  
Misuzu
view post Posted on 13/6/2007, 12:24 by: Misuzu




CITAZIONE (Dre@mer @ 8/6/2007, 14:09)
E' bellissima!!!! Si nota che l'hai scritta dopo la Valle dell'Arcobaleno, è più matura nello stile, nella narrazione e nella trama (nulla togliendo però alla precedente, che mi è piaciuta molto!!)!
Inoltre hai toccato una corda sensibile della sottoscritta : la Scozia :wub: , che io adoro!!! Sapere che la storia è ambientata lì mi fa saltare di gioia, crea un'ambientazione a mio avviso stupenda!!!
Poi questi episodi sensitivi alimentano la curiosità del lettore *___* !!

Sono contenta che ti piaccia e sopratutto che si noti un miglioramento..... anche a me piace la Scozia più che altro adoro l'atmosfera cn i castelli e tutto il verde... :wub: mi piacerebbe tanto andarci un giorno ..... :D


Capitolo 4

Dopo poco più di qualche minuto fu aspramente rimproverata da un’ uomo di colore di circa una settantina d’anni che diceva di chiamarsi John e di essere il giardiniere. Quell’area del parco era proibita, non sarebbe dovuta entrarci. Luna fece finta di non saperlo, si disse pentita e chiese scusa, almeno per un po’ non sarebbe dovuta tornarci, pensò stringendo fra le dita la chiave d’argento. A cena suo nonno le disse che l’aveva iscritta alla St. Kings School, i libri e la divisa erano già in camera sua, avrebbe preparato una macchina per portarla a scuola e per andarla a riprendere.

La mattina seguente Luna indossò la divisa della scuola e si legò al collo una catenina dorata con un ciondolo portafoto, all’interno vi aveva inserito una piccola foto della sua famiglia, quel ciondolo le era stato regalato da Laura. Provò una fitta di nostalgia e decise che quella sera avrebbe chiamato i suoi amici. Arrivata alla sua nuova scuola rimase senza parole: era enorme, molto più grande della casa che aveva a Genova! Dava tutta l’aria di essere di essere una scuola per ricconi, entrò nell’ atrio gigantesco e chiese a una ragazza dov’era la 4°A, questa le fece strada dicendole allegramente che erano in classe insieme, si presentò come Sarah. Quando le disse il suo nome Sarah esclamò: “ Sei l’erede del conte Arthur! Accidenti che fortuna che hai!” Luna non si sentiva affatto fortunata. Quando il professore la presentò dall’aula si levò un brusio di esclamazioni:” Signora contessa, perdoni i nostri modi rozzi!” esclamò un ragazzo molto carino con gli occhi verdi e i capelli neri. “ Nessuno ha chiesto la tua opinione, Brad.” Sentenziò il professore, Luna si morse il labbro, non era proprio dell’umore adatto per questo genere di battute! Si sedette e cercò di seguire la lezione, ripensando alla chiave che aveva trovato, probabilmente serviva ad aprire l’unica stanza chiusa a chiave del castello! Doveva aprirla ed esplorarla, sicuramente era ciò che Mary voleva che facesse. Cominciarono ad arrivarle dei bigliettini anonimi: “Come ci si sente ad essere nobili?”, lesse Luna , decise di ignorarlo e lo accartocciò sotto al banco. Continuarono ad arrivarne altri, “ Perché non rispondi Ti senti superiore?”, Luna cercò di non farci caso, ma la situazione cominciava a diventare pesante, “Pur di diventare ricca hai sacrificato i tuoi genitori!”, quella frase le fece saltare i nervi.

Le sembrava che quel bigliettino glielo avesse lanciato Brad, perciò si rivolse furiosa proprio a lui: “ Come osi dire una cosa del genere? A me non importa niente dei soldi! Avrei preferito essere povera in canna, pur di poter restare con i miei genitori e mio fratello!”, si accorse che le lacrime le stavano bagnando il viso e corse via.

Si ritrovò nel giardino della scuola, si sedette vicino a un albero e continuò a piangere, poi udì un miagolio familiare: “ Luny!” esclamò, la gattina doveva averla seguita, la strinse e cominciò a singhiozzare. D’improvviso si rese conto di non avere più al collo la catenina, non poteva averla persa! Così si disperò ancora di più, sentì che qualcuno la stava raggiungendo, “ Ehi, questa è tua?” disse Brad tenendo in mano la sua catenina, “Sì!” esclamò felice Luna, Brad gliela porse gentilmente, d’improvviso il telefonino di Luna squillò, facendola sobbalzare. “Pronto?” rispose, sorpresa che qualcuno la chiamasse “ Ciao, sono io! Spero di averti chiamata all’ora giusta, come va? Da noi ora sono le 11:00, da te le 10:00 quindi avrai l’intervallo, giusto?” le chiese con la sua voce argentina Laura. “ Oh, Laura! Se tu sapessi! Mio nonno è un vecchio freddo e burbero e comunque non c’é praticamente mai , quasi nessuno mi rivolge la parola in quella casa! Voleva perfino portarmi via Luny, per fortuna sono riuscita a spuntarla! L’unica cosa positiva è stato il mio incontro con Mary, almeno, ora che ho qualcosa da fare mi distraggo!” esclamò esasperata. “ Chi è Mary?” le chiese Laura, Luna guardò per un attimo Brad, tanto non ci avrebbe creduto, pensò e le rispose: “ Il fantasma di una ragazzina, sto cercando di capire cosa vuole da me.” “ Allora, in bocca al lupo! Spero che riuscirai a salvarla. La ricreazione è finita! Mi spiace che non ti trovi bene là ma fatti coraggio! Ricordati che noi saremo amiche per sempre.” La comunicazione fu interrotta bruscamente e Luna sperò che non fosse stata sorpresa dal professore.

Si alzò in piedi e vide che Brad la fissava con gli occhi sgranati: “ Ascolta, mi spiace di averti detto quelle cose, ma quei biglietti non li ho scritti tutti io! Perdonami!” le disse a bassa voce, Luna rifletté sulla risposta: “ Va bene, sei perdonato, però vedi di non farlo più!” fece per avviarsi in classe, ma Brad le prese per mano e le sussurrò in un orecchio: “ Io conosco Mary, parliamone oggi pomeriggio, va bene?”. Luna rimase interdetta per un momento poi rispose “ Ok!”. Tornata in classe la giornata proseguì senza altri intoppi e all’uscita comunicò all’autista che sarebbe tornata più tardi, perché andava a studiare in biblioteca, era dubbiosa sul conto di Brad però aveva deciso di rischiare.
“Quando hai parlato di “Mary” a chi ti riferivi?” Le chiese a bassa voce una volta in biblioteca, “ Non vedo perché dovrei dirtelo, in ogni caso, mi riferivo al fantasma di una bambina che ho incontrato al castello.” Ora, se la prendeva per una pazza se l’era andata a cercare. Ma Brad annuì serio in volto, come se l’avesse sospettato, “ E dimmi, com’era questo fantasma?”, Luna si chiese se per caso non la stesse prendendo in giro, “ Mi assomigliava, sembrava me da bambina.” Rispose per metterlo alla prova “ Capisco, credo di sapere chi era quella bambina, anche se non ne sono sicuro. Mia mamma da giovane lavorava al castello, lei mi ha detto che il conte aveva due figlie: Juliet e Mary. Però, Mary scomparve e non se ne seppe più nulla, in seguito al castello divenne tabù perfino pronunciare il suo nome. Questo è tutto quello che so al riguardo.” “ Allora, Mary sarebbe mia zia? Ecco perché somiglia sia a me che alla mamma!”

Luna si ricordò che sua madre, una volta, le aveva detto che avrebbe dovuto avere un sorella però la bambina era morta appena nata, probabilmente le avevano mentito, pensò Luna. “ Aiutami a cercare degli articoli di giornale, che parlino di questi fatti.” Disse alzandosi e dirigendosi verso l’apposito reparto. Cominciarono a cercare insieme tra i vecchi articoli di giornale, “ L’anno dovrebbe essere il 1953, ovvero quando è nata mia mamma, o comunque una data simile.” Calcolò Luna, “ D’accordo, allora io guardo su questo.” Disse Brad prendendo un raccoglitore da una pila di fascicoli lì vicino, Luna ne prese un altro e iniziarono a spulciare fra gli articoli, dopo un po’ Brad esclamò: “ Ecco l’ ho trovato! Lo leggo ad alta voce: Misteriosa scomparsa nel castello di Dunnottar, Mary la figlia maggiore del conte Innsbruck è scomparsa misteriosamente. Il suo corpo non è stato ancora ritrovato, il conte distrutto dal dolore celebrerà il suo funerale tra quattro giorni. Allora era proprio come pensavamo!” esclamò Brad. Luna capì che molto probabilmente, il favore che Mary voleva da lei aveva a che fare con la sua morte misteriosa.

FINE del capitolo 4
 
Top
15 replies since 30/5/2007, 09:38   1677 views
  Share